La lingua di Legoland

Il proto-legolandese

L'evoluzione della lingua legolandese è divisa dagli studiosi in 4 fasi: la fase proto-legolandese, la fase legolandese, la fase dei dialetti e la fase moderna, o fase del novido.

La prima lingua attestata sull'isola di Legoland è il proto-legolandese, parlata dalle prime comunità che si stanziarono sull'isola (ancora si discute su quale sia la loro origine). Questa lingua, estremamente semplice, era fatta per essere semplice e utile, in modo da esprimere concetti semplici legati alle semplici attività dell'uomo proto-legolandese. Sappiamo attraverso ricostruzioni dei linguisti che la lingua presentava delle strutture estremamente elementari e basiche. Naturalmente non possiamo determinare per intero e con sicurezza l'aspetto di una lingua di cui non restano testimonianze scritte, ma lo studio etimologico dei termini e lo studio della struttura delle flessioni del legolandese, di cui invece ci sono rimaste fonti scritte, hanno contribuito a offrire un'idea sull'aspetto della lingua proto-legolandese.

In tale lingua si stima esistessero solo tre tempi: il presente, il passato e il futuro. Essi si formavano aggiungendo una piccola desinenza temporale alle radici verbali, che invece erano quelle che determinavano il significato: "o" per il presente, "i" per il passato, e "ii" per il futuro. Non esisteva una flessione del verbo e, per questo motivo, prima del verbo era sempre inserito il pronome soggetto, "o" io, "u" tu, "e" lui o lei, "vo" noi, "vu" voi e "ve" loro, mentre un pronome oggetto seguiva il verbo se questo era transitivo.

Risulta tuttavia molto difficile stabilire con precisione l'aspetto del proto-legolandese, dato che, per via della mancanza di scrittura e della trasmissione solo orale dei lemmi, la lingua subiva continui mutamenti (nacquero per questo tantissimi diversi sinonimi in questa età e il lessico si espanse a vista d'occhio).

Il passaggio al legolandese

Il legolandese rappresenta la seconda fase della lingua parlata a Legoland e, al contrario del proto-legolandese, è stata quasi interamente ricostruita, sia grazie alle iscrizioni trovate in varie zone delle diverse isole, sia grazie al confronto tra i dialetti nella ricerca di tratti comuni. Il legolandese è anche studiato nelle scuole per comprendere le origini della lingua.

Claudio Cantatore, ex sindaco di Train e di Shining Hill nonché illustre professore di storia all'università di Legolanda scrive in un suo saggio "il passaggio da proto-legolandese a legolandese avvenne quando le popolazioni dell'isola si stabilizzarono definitivamente saziando tutti i loro bisogni primari: a quel punto la lingua non doveva più essere utile, ma bella".

Effettivamente, nel periodo del legolandese, la lingua comincia ad assumere una complessità che non ha niente a che vedere con la fase proto-legolandese. La prima evidente dimostrazione di questo fatto è nella flessione del verbo, prima assente, e nella nascita di tempi e modi verbali composti. Inizia a essere necessario in questa fase non solo comunicare direttamente, ma anche raccontare, e per questo non bastò più un solo tempo passato, ma dovette formarsi una vera e propria sintassi del periodo in grado di legare logicamente azioni svolte in modi e tempi diversi. Per questo nacquero l'imperfetto, il passato prossimo, il trapassato prossimo e il trapassato remoto nell'indicativo, a fianco al periodo ipotetico che richiese congiuntivo e condizionale in diversi tempi, e si svilupparono per ogni persona del verbo diverse desinenze (poi differenziate ulteriormente nella fase dialettale per diversi fenomeni linguistici) che permisero di contenere notevolmente l'utilizzo dei pronomi soggetto e oggetto e di concedere maggiore libertà nell'ordinare le parti del discorso all'interno delle frasi.

I tempi composti erano formati attraverso la particella ausiliaria "dut", detta in legolandese "pasòmaco", che precedeva il verbo coniugato per trasformarlo (come poi in novido presente + dut dava passato remoto, imperfetto + dut trapassato prossimo, ecc...).

Morfologia del legolandese

In questa fase della lingua inoltre, si distinsero quattro diverse coniugazioni verbali: -yae, -ye°, -yie, yue, con quattro vocali tematiche che erano, in alcuni tempi verbali affiancate alla radice. Le prime tre coniugazioni sopravvissero fino al novido (nella forma -are, -ere, -ere sdrucciolo, e -ire), la quarta invece, che era tipica di pochissimi verbi, sparì nella fase dialettale assimilandosi alla terza, anche se alcune forme sono rimaste mischiandosi alle altre coniugazioni (ad esempio tutti quei verbi che escono in -uto al participio discendono dalla vocale tematica "u" della quarta declinazione. Per esempio "bevuto").

Il piccolo carattere "°" presente nella seconda coniugazione -ye° è detto "temp", ed era presente nell'alfabeto scritto di fase legolandese (ricostruito tramite le iscrizioni) per rappresentare il raddoppiamento vocalico intervallato da "i" o da "h", lettera che invece non esisteva (tanto che "c dura" e "g dura" avevano caratteri separati da "c dolce" e "g dolce", poichè non esisteva la "h" diacritica). Dunque -ye° si dovrebbe leggere come "-yehe", "-yee" o "yeie" (si è incerti sulla pronuncia perchè diverse ricostruzioni ammettono tutte e tre). La temp era lettera molto diffusa ed è sparita nella fase dialettale lasciando pesanti influenze sul lessico legolandese: tutte le parole che contengono i semivocalica, trittonghi "aia", "eie", "oio", "uiu" (come in "abbeveratorio", dal legolandese "adibevrato°") o nei raddoppiamenti "aa", "ee", "ii", "oo", "uu" spesso presenti nelle forme plurali dei sostantivi (come in "assemblee", da "adbsembale°").

Il motivo per cui da un'unico sistema flessionale del proto-legolandese si distinsero quattro coniugazioni è ancora sconosciuto, ma molti filologi, che hanno trovato alcuni schemi ricorrenti nella morfologia verbale del legolandese hanno ipotizzato che si trattava di un fatto di comodità di pronuncia: l'aspetto della radice verbale si lega strettamente all'aspetto della coniugazione (se la radice del verbo nella sua ultima sillaba contiene una "a" o un dittongo cominciante per "a", la sua coniugazione è -yae, e così via per le altre vocali. Per i verbi aventi -o come vocale nella radice bisogna osservare anche la vocale precedente. Per i verbi in -o monosillabici si aggiungeva la temp dopo la o per accrescerli, e uscivano in coniugazione -yue. Ad esempio mo°yue, morire).

Nasce sempre nella fase legolandese anche la forma passiva dei verbi, assente in proto-legolandese.

Il passaggio ai dialetti

In un certo momento la lingua legolandese si è andata a diversificare dando vita ai vari dialetti. Questo avvenne perchè la popolazione legolandese si divise andando ad abitare diverse zone (lo sappiamo dalle iscrizioni, citate nei capitoli precedenti, che attestavano la scrittura legolandese, trovate sia nella zona della catena montuosa del Girocollo, sia in quella della pianura Acy, sia sulle quattro isole minori. Queste iscrizioni dovevano perciò, dato che ancora non riportano lingue dialettali, risalire alla primissima fase dell'emigrazione).

Non sappiamo in realtà se l'originale popolazione legolandese vivesse sulle isole minori o sull'isola principale, e non sappiamo neanche se tale popolazione sia rimasta unita sempre oppure si sia divisa già ai tempi del proto-legolandese, tuttavia una cosa è certa: confrontando tutti i dialetti è evidente che essi hanno caratteristiche comuni che devono necessariamente provenire da una lingua già molto sviluppata, che è il legolandese; per questo se anche le popolazioni si fossero divise ai tempi del proto-legolandese, poi la popolazione che parlava il legolandese ha avuto la meglio sulle altre, o militarmente, o culturalmente, e ha esportato la sua lingua in tutto l'arcipelago, dando vita ai dialetti. Di altre lingue diverse dal legolandese e contemporanee a essa difatti non ci sono rimaste tracce.

I dialetti che si svilupparono furono l'arporico nella zona della pianura Acy, lo ieratico nella zona del lago minore (ancora considerato lingua sacra dei frati, che si reputano discendenti delle antiche e pure popolazioni del lago minore, mai contaminate dalla barbarie di quelle del resto dell'arcipelago), l'essenico nella zona del Parco Aureo e della catena del Girocollo, il nepiliano sull'isola Nepilia, l'eleixiano sull'isola d'Eli, e altri piccoli dialetti minori che siamo riusciti a ricostruire solo in parte e che comunque non hanno avuto molta influenza sul legolandese (come quelli dell'isola d'Ino e d'Isa).

I dialetti sono interamente ricostruiti, dato che estremamente vicini cronologicamente al novido e dato che attestati in numerosi documenti burocratici redatti dai dirigenti delle nascenti città, come censimenti o codici di leggi. Essi si sono poi andati a contaminare e a fondere dando vita al novido, lingua ufficiale della Repubblica di Legoland, insegnata nelle scuole e utilizzata nello scritto e nel parlato.

La contaminazione dei dialetti

I dialetti subirono con il tempo numerose contaminazioni. La prima di queste avvenne con la nascita del Trio. Infatti i popoli che parlavano l'arporico e quelli che parlavano l'essenico erano entrati in contatto per motivi commerciali e per questo cominciavano ad assumere l'uno alcune forme morfologiche e lessicali dell'altro. 

Un'evidente testimonianza di questa contaminazione è riscontrabile nello studio dell'utilizzo dell'ausiliare. Mentre in arporico infatti tutti i verbi avevano come ausiliare "avuto", proveniente dal pasomaco "dut" legolandese, poi "vut", "avut" e "avuto", in Essenico si usava "stato", da una diversa evoluzione del pasomaco dut in "stout", "stat" e "stato". L'influenza reciproca di Arporico e Essenico fu grandissima sotto questo aspetto, tanto che circa la metà dei verbi in novido utilizza "stato" invece che "avuto".

Un'altra importante contaminazione reciproca avvenne tra l'arporico-essenico e l'eleixiano, quando Alexland conquistò le città del Trio, seppur in modo limitato dato che le popolazioni del Trio vedevano Alexland come un nemico da allontanare estraneo alla loro cultura. Una testimonianza di questa contaminazione è riscontrabile nella flessione del verbo andare, che è diventato in novido al presente vado, vai, va, andiamo, andate, vanno, e proviene dalla fusione di andio, andiei, andi, andiamo, andiate (poi andate), andanno, dall'eleixiano e vado, vadi, vad, vadamo, vadate, vadanno (poi vanno) in arporico. Inoltre l'Eleixiano aveva conservato il suono "cs" del legolandese, che si era evoluto in "cis" in Arporico, e lo reintroduce così nella lingua portandolo fino al novido. 

Contemporaneamente a questa contaminazione ce ne fu un'altra importante. Infatti, dopo l'invasione da parte di Alexland dell'isola Nepilia, il gruppo di Pompi de Tecno partì per fondare Traìna, esportando il nepiliano sull'isola di Legoland, che entrò in contatto con l'essenico e con l'arporico, anche attraverso la diffusione de "L'isole" del Clizii ad Airportland tramite la mediazione di Bandari.

Dunque in questa fase della storia legolandese i dialetti si fusero moltissimo. L'unico a non fondersi con gli altri fu lo ieratico, dato che le popolazioni di Fratalia difficilmente entrarono in contatto con le altre.

La nascita del novido

Ma la svolta definitiva nella linguistica dialettale avvenne con l'assalto alle isole e la nascita della Repubblica. Legoland infatti abbandonava la visione della frattura tra i popoli per abbracciare il cosmopolitismo, ormai testimoniato da dialetti estremamente contaminati tra di loro.

In questa situazione storica Airportland era la vincitrice, e dunque essa si prese l'impegno di rendere la propria lingua, che pure conteneva molti elementi degli altri dialetti, quella universale per Legoland. Così nacque, insieme alla Repubblica di Legoland, il novido, il nuovo nome per quell'arporico che aveva conosciuto l'influenza di tutte le popolazioni dell'isola. Secondo gli studiosi l'influenza dei vari dialetti sul novido fu:

  • 55-56% arporico
  • 20-21% essenico
  • 14-15% nepiliano
  • 6-7% eleixiano
  • 2-3% ieratico e altri dialetti minori

Nelle zone in cui i dialetti si originarono, nel parlato comune, esistono ancora alcune forme dialettali (dunque coloro che parlano il novido più "puro" sono i cittadini di Lego City Airport e di Duploland G). A Train e a Capo Maggiore ad esempio sono diffuse alcune forme di nepiliano (specialmente nella seconda, nella prima sono andate via via diminuendo), a Duploland S, Ottiland e Picciland di essenico, ad Alexland di eleixiano e a Francyland di ieratico.

La lingua, considerata nella sua fase più alta negli anni 2017 - 2020, durante il periodo della Grande Guerra e dell'Impero cominciò, anche grazie all'influenza degli almaviviani, che portavano a Legoland una cultura nuova, a subire alcuni mutamenti fonetici e morfologici. Per comprendere meglio questa fase linguistica si consiglia di leggere la pagina Letteratura III.

L'istituzione che a Legoland si occupa di regolare il corretto utilizzo della lingua è la LANV, o "Legolandese Accademia del Novido Vocabolario". Essa, nata insieme alla Repubblica nel 2007 con sede a Lego city Airport, ha il compito di compilare il vocabolario ufficiale della lingua dell'isola aggiornato in base all'evoluzione della lingua, di redigere i manuali di grammatica e linguistica per le scuole e per l'università e di correggere eventuali errati utilizzi della lingua in vari contesti.