Letteratura legolandese I (2003 - 2009)

Le origini e l'età del Trio

Critici e filologi ormai sono concordi sul collocare l'inizio della letteratura propriamente legolandese intorno alla nascita del Trio. Recita un frammento anonimo risalente al 2003 (parzialmente ricostruito dai filologi perchè mutilo):

 

Fuor dei mag[azz]ini dove i raggi

si specch[iavan so]pra i franti aratri

contadi[ni] presero a cantare

 

I versi, in decasillabi trocaici, dichiarano dunque che i contadini hanno cominciato a comporre le prime poesie quando si stabilì presso la loro terra, ovvero intorno al fiume Zenzero nei centri di Duploland G e Airportland, un'atmosfera di pace e prosperità, in cui i ritmi lavorativi potevano diventare meno stretti per lasciar spazio ad attimi di svago. Così i contadini del Trio cantavano (anche se questa fase della poesia è già di auralità, non più di sola oralità) a proposito delle attività a loro più care: la coltivazione, l'allevamento, l'intimo contatto con la natura, bellezza incontaminata. Questa è la prima poesia di cui abbiamo traccia sull'isola di Legoland.

Parteo Coptheri, antenato del politico e militare Elindo Coptheri di Lego City Train, fu protagonista di questa epoca con i suoi semplici e agresti carmi che rappresentavano la vita bucolica degli abitanti del primo Trio.

 

Scorre il rio e i riflessi tenui

dell'albor del frale sole

splendon chiari e irradian tutta

la cittade Duplolanda.

 

Parteo Coptheri, Canti, 2003

 

Erano in questo genere di poesie molto utilizzati i versi parisillabi in ritmo prevalentemente trocaico, che garantivano una facile memorizzazione e uno scambio continuo di poesia nei centri del Trio, cosa che aveva permesso attraverso l'arte di creare una vera e propria coscienza comune riguardo la patria. I poeti del Trio non erano veri e propri intellettuali, tanto che spesso non avevano neppure studiato, ma la poesia possedeva un lessico, un ritmo e delle immagini talmente semplici e ripetitive da poter essere portata avanti anche dalla gente più comune (l'arte del Trio rispettava la visione politica estremamente democratica che le tre città portavano avanti). Questa epoca è molto prolifica e le poesie che restano di questi arcaici artisti sono numerosissime, anche in più varianti, poichè tramandate attraverso le generazioni.

I testi sacri di Fratalia e gli inni di Eleixa

Contemporaneamente alla poesia del Trio, in altri luoghi dell'arcipelago di Legoland, fiorivano altre forme di espressione artistica. È il caso di Eleixa (l'odierna Alexland), capoluogo dell'isola d'Eli, nella quale era praticato un vero e proprio culto delle armi, che prevedeva alcuni rituali accompagnati da canti. Questi ci sono pervenuti in piccola parte e in modo frammentario.

Allo stesso modo nella zona di Fratalia i due patriarchi del fratismo, Fra Francesco e Fra Quintale, avevano adottato diversi testi sacri scritti in versi, che si collocavano alla base del culto. Questi ci sono pervenuti in numerose varianti, tanto che i filologi legolandesi ancora tentano di ricostruirne la genesi.

Queste due forme di espressione artistica tuttavia, per quanto affascinanti, rimasero casi isolati e mai furono di ispirazione per il successivo panorama culturale legolandese.

La poesia delle isole e Clizii

Sull'isola di Capo Maggiore negli stessi anni, in dialetto Nepiliano, parallelamente alla poesia del Trio, nasceva un altro tipo di poesia, frutto dell'ingegno del giovane pescatore Òride Clizii. Sull'isola, in cui la civiltà era molto legata alla pesca, erano già presenti alcuni canti popolari, simili a quelli di Eleixa, ma la voce di Clizii fu del tutto rivoluzionaria e propose un modello di letteratura del tutto inedito e innovativo (si consiglia prima di procedere la lettura della biografia di Clizii). Egli, durante la conquista dell'isola da parte di Alexland, scelse di unirsi al viaggio del giovane Pompi de Tecno, dal quale egli era attratto per gli ideali, e, sulla nave verso l'isola di Legoland, stimolato dalla serie di eventi epici ed eroici accaduti, compose il poema "L'isole", destinato a diventare, insieme ai canti del Trio, la base della futura letteratura legolandese, il testo da cui tutti sono stati ispirati.

O navi scagliavànsi

contro il molo indifeso

ed gride, flamme, tenibre

sciendahn su nil paese.

Per spiasmi amari vedi

lai loca mia cadhier,

l'atroce vi sconfitta

di qui innocente popolo,

il maal per d'ogni gente

ed panico ed dolor.

Le navi si scagliavano

contro il molo indifeso,

o grida, o fiamme o tenebre

scendevan sul paese.

Scorsi tra amari spasimi

la città mia cader,

atroce la sconfitta

d'un popolo innocente,

il male tra la gente,

e il panico, e il dolor.


Òride Clizii, L'isole, Canto I, 2006 (accanto traduzione

di Antonio Bàndari in dialetto Arporico del 2007)

Il poema, in sei canti, era fatto di due parti principali, la prima che descriveva l'assedio di Alexland e la partenza di Pompi, e la seconda, fortemente utopica e immaginaria, che raccontava come, secondo Clizii, sarebbe avvenuta la fondazione della città di Traìna e la vittoria della guerra. Durante il viaggio per Legoland tuttavia, a causa di una tempesta, il poeta cadde in mare e scomparse. Pompi de Tecno, legatosi strettamente a lui in quei giorni, conservò il suo poema e, dopo lo sbarco, lo pubblicò e contribuì alla creazione del mito Cliziano nella neonata città di Traina e, grazie alla mediazione di Antonio Bandari, colto intellettuale e abile traduttore, anche nel resto dell'isola di Legoland.

O prendette ei le redini

de la loca silente.

Dinianzi la violenta

ed meeschina oppressiona

priese Pompi dei Tecni

disciuolti ed steii ragioni

per congiungerli assieme

per qui al profundo mar.

Traina era remota,

miraggio inarrivabile,

ma in ogni atto a noi nota

ed viva ad ogni cuor.

Ei prese allor le redini

della muta città.

Di fronte alla violenza

di sordidi oppressori

colse Pompi de Tecno

sciolti e sparsi valori

per ricomporli insieme

di fronte all'alto mar.

Traina era remota,

un miraggio impossibile

ma nel pensiero nota

e viva era per noi.


Òride Clizii, L'isole, Canto III, 2006 (accanto traduzione

di Antonio Bàndari in dialetto Arporico del 2007)

La stagione del clizismo

Dopo Òride, tra il 2006 e il 2007, nella città di Train si diffuse il clizismo, una vera e propria corrente letteraria nata nel nome di Clizii. Tutti furono talmente affascinati dalla figura cliziana e dal suo stile che iniziarono a scrivere su di lui, a farlo diventare un mito e a farlo conoscere sempre di più nell'isola. Oride ottenne successo immediato: egli divenne simbolo della rivoluzione contro il potere tirannico di Alexland e la sua figura fu protagonista dell'immaginario collettivo attraverso i numerosi scritti che parlavano di lui (Biografie e poemi che lo descrivevano nei modi più bizzarri e fantasiosi, spesso anche menzogneri). Clizii aveva creato un genere, quello del poema fantastico - utopico, in uno stile alto e sublime e in metro innovativo (il settenario cliziano, mai utilizzato prima di allora, divenne il verso per eccellenza del'epos legolandese).

Egli rappresentava una vera e propria svolta rispetto alla letteratura del passato, semplice, dal tono scandito e solenne e dal tema agreste: uno stile nuovo, ricercato, fragile, lirico, sofisticato, sublime, con temi fortemente legati al patriottismo ma anche alla fantasia, e questo fece la sua fortuna e lo rese decisivo per la poesia legolandese, tanto che tutti risultarono coinvolti e ispirati dalle sue idee, dal momento della sua morte fino alla fondazione dello stato legolandese.

Particolarmente rilevante e originale in tale stagione letteraria è il poema "Sogno d'Uniione' di Valico Fidi, un letterato di Lauroland che scrisse con l'artificio geniale e inedito dell'ordine cronologico inverso, ovvero facendo partire la descrizione da una situazione ideale ed utopica di unione in uno stato fondato sulla letteratura e sulla filosofia per tornare indietro nel tempo fino ai giorni attuali invitando tutti i lettori ed i cittadini ad agire per ottenere il futuro da egli disegnato.

 

Sognai l'uniion de l'isola

in uno stato unito

dalla mia dolce musa

io ispirato. Sognai

arte, pura armonia,

filosofia, sapienza

ed favore, ed rispetto

verso ogni cittadino.

Sognai una viita nuova

per tutti di bellezza

che in versi con chiarezza

proverò a raccontar.

 

Valico Fidi, Sogno d'Uniione, proemio dell'opera, Canto I, 2007

La letteratura della Repubblica di Legoland

In seguito alla formazione della Repubblica di Legoland si volle in qualche modo rendere la cultura letteraria, che fino a quel momento si era sviluppato in maniera eterogenea nelle varie zone dell'isola, universale (unificare il sistema di istruzione era ritenuta un'operazione fondamentale per far sì che i cittadini delle diverse città si sentissero finalmente appartenenti ad uno stesso stato). Si cominciò così a insegnare nelle scuole la poesia, la metrica, la retorica e la filosofia. Il clizismo era naturalmente la tendenza culturale dominante in tutti gli ambienti. Tuttavia se a Train lo stile del Clizii durò anche fino al periodo della terza guerra, nelle zone di Lego City Airport, in cui pure Clizii aveva ottenuto un grandissimo successo, il fenomeno si esaurì presto. Questo fu determinato dal fatto che "L'isole" rispecchiava gli ideali rivoluzionari della parte orientale dell'isola, e quindi estranea alla cultura politica, economica e sociale che in tutti quegli anni Airportland e più in generale il Trio aveva portato avanti.

Vi fu perciò nella capitale occidentale dell'isola una monumentale diffusione di un altro genere letterario, di invenzione proprio arporica e strettamente legato alla vicenda politica del tempo (i letterati di Airport sempre furono più pragmatici di quelli di Train e preferirono sempre di un'opera letteraria l'aspetto utile a quello dilettevole): il tratto.

Il tratto era un breve testo in prosa (solitamente tra le mille e le duemila parole. Un'unione di più tratti sullo stesso argomento era detta "trattato") che trattava di argomenti di carattere filosofico, etico, politico o sociologico. La sua nascita si deve alla necessità di divulgare le leggi e le notizie a proposito della nuova Repubblica di Legoland in modo da permettere a tutti i cittadini di sentirsi veramente parte del neonato stato, e stilisticamente si colloca come continuazione di una letteratura da sempre esistente ma di scarsa importanza: quella della storiografia, dell'etnografia, del diario di viaggio e della biografia.

Dato che ancora non esistevano i giornali e il tratto richiedeva una divulgazione pronta e veloce che non poteva attendere i tempi di stampa dei libri, i trattisti affigevano le loro più recenti opere nelle vie principali delle grandi città in modo che tutti potessero leggerle. Destinato ad un utilizzo da parte delle masse, il tratto naturalmente utilizzava, anche se i temi erano di diversa complessità, un linguaggio piuttosto semplice. 

Riccardo de Tecno, cittadino di Train ma di mentalità più cosmopolita del fratello, membro dell'assemblea costituente, era appassionato di trattistica e riportava quello che accadeva durante le riunioni in modo che fosse divulgato.

Il genere, inizialmente sviluppatosi solo nelle zone adiacenti ad Airport, con la nascita dei giornali che avvenne di lì a poco, si diffuse presto anche a Lego City Train. Si ricordano tra i trattisti più importanti Roberto Bombetta a Lego city Train e Carlo De' Calvi a Lego city Airport.

La stagione delle guerre civili

Ma anche il tratto, come la poesia epica - utopica, finì per esaurirsi in breve tempo. La prima guerra legolandese, infatti, si configurò come l'entrata in crisi della razionalità e del pensiero critico a causa delle nuove spinte anarchiche e irrazionali, e come la sospensione della stagione poetica, genere incapace di esprimere la questioni sociali dell'epoca. Vi fu un periodo di cessazione della produzione letteraria, nel quale gli artisti erano messi in crisi dal combattimento, dai bombardamenti e dalle notizie di guerra. La situazione peggiorò ancora nel primo periodo della dominazione dei Flavii, i quali imponevano una fortissima censura che era volta ad annientare una possibile rinascita della letteratura critica e patriottica. Ma dopo questo periodo, quando alcune città cominciarono a insorgere e a liberarsi, la situazione cambiò, e si trovò necessario dare vita ad una letteratura in grado di diffondere gli ideali di libertà e incitare la rivolta. Nacque così un nuovo genere: il romante. Esso, scritto in prosa con il linguaggio e la forma dei tratti e allo stesso tempo sublime, sofisticato, graffiante e a volte anche commovente come la poesia, si configurava come il genere perfetto per adempire ai fini dei rivoltosi. La tendenza narratologica si spostò sul crudo realismo, descrivendo le situazioni di guerra e di violenza in cui le città sottomesse si trovavano. Due autori principali si affermarono in questo periodo: Ludovico Flavii e Valente Crino (si consiglia la lettura delle biografie degli autori prima di continuare).