Letteratura legolandese II (2010 - 2019)

Il romante come genere del progresso

Il romante ebbe un tale successo che dopo la guerra civile si affermò come unico genere della letteratura legolandese. I romantisti pubblicavano sui giornali, all'epoca principale metodo di diffusione della cultura, le proprie opere, e queste andavano incontro a una vastissima diffusione. Spesso gli autori più noti pubblicavano tutti i loro scritti in una sola raccolta che veniva venduta e, nel periodo postbellico, il successo di tali opere fu talmente grande che si stimò che il numero di raccolte vendute fosse il doppio del numero di cittadini legolandesi. Il romante fu un vero e proprio fenomeno di massa che mise in contatto cittadini di ogni età e classe sociale con artisti provenienti da ogni città di Legoland.

Il fenomeno del romante ebbe il suo picco nei quattro anni dal 2009 al 2013, rinnovandosi continuamente senza mai conoscere accenni di esaurimento. Esso in tutti questi anni si trasformò insieme a Legoland, al tessuto sociale e al gusto del pubblico. Se inizialmente infatti il genere si configurava come stretto erede del tratto e di quel tipo di letteratura impegnato e interessato alle questioni politiche dello stato, in breve esso si sciolse completamente da questi termini e assunse un ruolo più artistico volto sì all'utile, ma specialmente al dilettevole. Sparirono man mano i motivi legati alla guerra, alla rivolta e alla libertà lasciando spazio a temi di maggiore introspezione quali la minaccia del progresso tecnologico, l'alienazione dell'io di fronte alla società della macchina, la relatività delle dimensioni di tempo e spazio, la fallacità del concetto di verità, della pazzia, e così via. Lo stile passò da crudo e realistico a comico, assurdo e spesso grottesco, ma senza mai alterazioni sul piano della forma: il romante rimase sempre riconoscibile da tutti.

I più grandi letterati che portarono avanti il romante furono, oltre ai già citati Ludovico Flavii e Valente Crino, considerati indiscussi maestri, Edmondo Pandolfi da Legòcity, Alcide Vespario da Lego City New Airport, e Fra Camillo (che scriveva testi di carattere religioso) da Francyland.

 

[...] La verità, ahi mio lettore, estremamente ingannevole concetto. Ciò che è vero per me troppo spesso non è vero per l'altro, e giudicami questo ritenendo che io sia folle, che io sia uscito di senno, che sia impossibile che io non riesca a scorgere una realtà tanto cristallina, che magari io stia anche mentendo, che lo stia ingannando. Ma garantisco che non mento. Io ho ragione, del tutto, ma dico che allo stesso tempo anche quest'altro ha ragione, ne ha tanta quanto me, e che perdiamo tempo ingannandoci di conoscere l'oggettiva realtà attraverso le nostre discussioni, perché proprio questa realtà è forse ciò che di più soggettivo esiste. [...]

 

Edmondo Pandolfi, Raccolta "Nuovo Romante", Tra folle di nessuno, 2011

La nascita della lirica e la quarta guerra

Ma il livello di introspezione raggiunto dal tardo romante e i motivi dell'incompatibilità dell'individuo con la società e della natura delle umane passioni, stavano di fatto aprendo la strada a una nuova fase della letteratura legolandese.

Intorno al 2013 infatti vi fu una grandissima parte di letterati che si separò dal genere del romante, sostenendo che questo aveva raggiunto il massimo del possibile splendore e che ormai non aveva più nulla da comunicare (molti romantisti tuttavia continuarono a far evolvere il genere, che di fatto non si spegnerà mai). Questo gruppo di artisti, nel nome del giovane Teodoro Feroli (si consiglia la lettura della biografia dell'autore prima di procedere), diedero così vita a una nuova forma di espressione, che potesse meglio del romante rappresentare la sofisticata e sublime profondità dell'io: la lirica.

Il genere prendeva spunto dalle numerose correnti poetiche che anche nel periodo dell'egemonia del romante, pur silenziosamente e senza fama o scalpore, erano sopravvissute. Feroli desiderava far risorgere la bellezza della poesia, che a Legoland non aveva conosciuto altre vette dopo il Clizii, reinventando propriamente un genere in modo del tutto innovativo attraverso la fusione di elementi stilistici sublimi della poesia a lui contemporanea e elementi contenutistici del romante. La poesia di Feroli non "racconta" come quella di Clizii, ma "indaga". Il giovane poeta desiderava rompere il velo di distacco che nel romante si creava tra l'autore e il lettore, che poneva il primo a tutti gli effetti in una posizione di portatore di una verità unica che veniva divulgata al secondo attraverso l'opera. Feroli desiderava commuovere, suscitare, e desiderava coinvolgere a tutti gli effetti il lettore nell'espressione artistica, un lettore che non doveva solo leggere, ma doveva partecipare alle emozioni del poeta, e doveva farlo nell'istantaneità, nella concisione e nella brevità che il periodo storico richiedeva e che la poesia era disposta a concedere.

Così l'idea di Feroli ottenne grandissmo seguito e molti letterati in tutta l'isola aderirono al nuovo genere dando vita a diversi circoli letterari nelle grandi città legolandesi che sempre comunicavano tra loro per scambiarsi versi e idee. A Lego City Airport il circolo di Feroli era il più prolifico, ma anche a Lego City Train il circolo di Amilcare Locustio, grande ammiratore di Feroli, aveva portato avanti in modo massiccio il genere sulle del maestro.

Il sistema durò a lungo, per tutti gli anni 2013 e 2014, dando un nuovo respiro al panorama culturale legolandese, finalmente rinnovato con la fine del periodo Conti e l'inizio di quello Mattonowski.

Tuttavia presto scoppiò la guerra, e la divisione di Legoland non permise più l'associazione nei gruppi di persone appartenenti a aree di influenza diverse. Molti letterati furono costretti alle armi, tra cui lo stesso Teodoro Feroli, che fu richiamato a combattere per l'esercito di Airport e perse così la vita nel conflitto. Egli naturalmente non cessò mai di scrivere neppure in trincea, sopra piccoli pezzi di carta che trovava e,

terminato il conflitto, gli altri letterati del suo circolo Feroli si impegnarono per raccogliere tutte le sue poesie e pubblicarle, facendo in questo modo a tutti conoscere la spietatezza e l'atrocità della guerra.

Anche Amilcare Locustio partecipò al conflitto e sopravvisse ma, devastato dall'esperienza delle armi, abbandonò per sempre la letteratura. Al termine della guerra Legoland usciva devastata, anche sul piano culturale.

 

Od il mesto cadavere

od il pianto. Le ombre

discendon sopra gli animi

trafitti, lacerati,

costretti nelle tenebre

ad espiar la morte

e piangere la vita.

 

Teodoro Feroli, Il Fronte, Liriche di Guerra, 2014

La stagione della ricostruzione

Dopo la quarta guerra Legoland si trovava completamente lacerata, abbattuta, e la ricostruzione di una qualsiasi struttura razionale del pensiero risultava impossibile. Non si riusciva a trovare un saldo punto dal quale poter ripartire, tanto in politica quanto in arte.

I letterati del dopoguerra, quelli sopravvissuti al conflitto, si sentivano del tutto inadeguati a riportare sull'isola un vecchio canone di letteratura che appariva del tutto esausto e svigorito (tanto che la maggior parte di questi cessò la propria attività letteraria per dedicarsi all'insegnamento o al giornalismo), e i giovani, gli unici che avrebbero potuto dare vita ad un nuovo canone artistico, non nutrivano alcuna speranza verso la Legoland del domani e verso le istituzioni, la politica e la cultura.Vi fu dunque una quasi totale cessazione della produzione artistica e letteraria (anche la pubblicazione della prima edizione delle Liriche di guerra di Feroli fu accolta con freddezza, e il poeta estremamente sofisticato fu reputato altissimo e inarrivabile e, invece di ispirare le generazioni successive, inizialmente le frenò) .

L'atmosfera cominciò in parte a distendersi dopo la battaglia d'Apercole, e la volontà di ripartire cominciò, dopo questo terribile periodo di paura, a ripartire. Alcune piccole voci coraggiose ruppero il silenzio del periodo postbellico semplicemente scrivendo, senza nessun modello e senza nessuna regola, rompendo del tutto con il passato e con la tradizione letteraria precedente. Iniziò a prendere piede un selvaggio sperimentalismo, che tendeva a costruire nuovi generi e nuovi modelli. La lirica e il romante, generi celebri prima della guerra, servirono solo per essere stravolti, e così parallelamente in diversi punti dell'isola alcuni artisti cominciarono a produrre, senza mai confrontarsi con gli altri, e dando vita a idee del tutto eterogenee e lontane, apprezzate ora in una zona, ora in un altra.

Simbolo di questa poesia divenne la poesia "Cantuccio d'amore" del giovane poeta Arcano Zanni (il primo poeta che divenne celebre senza seguire studi letterari e che vide la poesia solo come passatempo e non come un reale impegno. Zanni fu simbolo di un nuovo modello di intellettuale che si andava diffondendo nella legoland uscita dalla quarta guerra, più aperta e più democratica). I contemporanei lessero infatti nella poesia, che tratta di un uomo a cui manca il proprio amore andato, la nostalgia per i vecchi valori di Legoland ma allo stesso tempo il tentativo di costruirne di nuovi (espresso ad esempio dal metro molto inusuale del tutto estraneo al settenario del Clizii e del Feroli e dal linguaggio estremamente fresco e nuovo). Il genere di questa poesia e di altre che sul modello di questa furono scritte fu chiamato "neo-lirica".

 

Persa ti ho, amore mio grande.

Nulla più tra le mie braccia

stringemi forte e riscalda

frale il mio cuore insicuro.

Resta ormai solo a me misero

questo cantuccio d'amore,

unico fiore che il lume

sempre tuo conserverà.

 

Arcano Zanni, "Memoria", Rime, 2015

 

Non fu nessuna voce in particolare a ridare vita al paralizzato ambiente culturale legolandese, ma l'insieme di tutte queste voci, estremamente nuove e variegate, che si svilupparono in parti diverse dell'isola, lentamente riportò la fiducia nell'arte e costruì un nuovo modello. I cittadini di Legoland che si erano sempre sentiti legati da un'unità ideologica e di gusto artistico, ora si sentivano vicini proprio nella loro estrema diversità, e il panorama letterario dopo la quarta guerra riuscì a diffondere a pieno questa nuova armonia, basata proprio sulla varietà di generi e contenuti. 

La letteratura del nuovo Legoland

Tanti furono gli autori che si distinsero in questo periodo sul panorama letterario legolandese, in altrettanti diversi generi. L'immensa libertà che si era diffusa dopo la guerra aveva portato alla formazione di moltissime correnti basate sullo sperimentalismo. Si perse il concetto di "poeta" o di "trattista" o di "romantista", per lasciare spazio al più ampio di "intellettuale", che si cimentava nei diversi generi con il solo proposito di sperimentare, di divertirsi, e con esiti molto diversi da quelli degli altri, ma mai superiori o inferiori. Sotto due neo-liriche di quel periodo, che mostrano come anche il genere più sublime e codificato della poesia aveva perso i propri canoni contenutistici e formali.

 

Mi sono allontanato

da ogni consuetudine

per sentire soltanto

il prezioso silenzio.

 

Fulgido Vertisi, "Silenzio", Rime e figure, 2017

Mattina.

Il ragazzo che gioca a guardare

ogni notte la pallida luna,

appena sale il sole,

nell'attesa del buio ancora,

non riesce a vedere la luce

con gli stessi occhi di prima.

 

Arcano Zanni, "Mattina", Accenti Sparsi, 2018


 

La prima poesia rispetta uno schema molto rigido e il suo contenuto è più istantaneo, più aforistico e leggero, mentre la seconda, più profonda, introspettiva e impressionistica, è in verso libero e con uno schema che non ha nulla a che vedere con la poesia tradizionale legolandese.

Anche sul piano della prosa vi furono numerosissime invenzioni.

Il giornalismo, che a Legoland fin dai tempo del tratto fu un vero e proprio genere letterario, continuò a evolversi stilisticamente, diventando più incisivo, tagliente e diretto, e trovando importanti esponenti in Giacomo de Tecno e Gianmarco Aranci, sui modelli di Roberto Bombetta, Carlo de' Calvi e Corrado Rancioni, importanti figure nella vecchia legoland. Un'altra spinta al genere del giornalismo, seppur più moderata e tradizionalista fu data anche da Fabrizia Salerni e da Maria Grazia Sant'Agata, donna appartenente alla vecchia generazione ma di mente aperta, affezionata al suo mestiere e perennemente in grado di mettersi in discussione e rinnovarsi.

Il genere del romante subì una drastica trasformazione: si passò da un intento didascalico a un intento prettamente narrativo, dando vita a quello che fu chiamato "Romanzo". La narrazione ora non era ufficio solo della poesia: il nuovo genere, stilisticamente affine al romanzo ma per complessità delle trame e degli intrecci e per oggetto notevolmente diverso, era più accessibile del poema, e questo gli garantì grandissima diffusione.

Sul modello dei tratti di carattere artistico inoltre nacque la corrente della critica, ritrovarono grande importanza i generi della storiografia e dell'etnografia (cfr. Letteratura III, Letteratura di Almaviva) e il teatro, genere sempre rimasto poco praticato per via della grandissima diffusione del cinema a Legoland avvenuta precocemente, fu profondamente rinnovato e si garantì una fama inedita.

La libertà sociale si faceva sentire anche nell'arte e certamente il periodo postbellico raggiunse un tale livello di prosperità che mai la letteratura legolandese sarà in grado di conoscere ancora (questo periodo è anche considerato il punto più illustre della lingua novida, ufficiale a Legoland, e la grammatica di questo periodo è quella descritta nei manuali scolastici. Da qui in poi la lingua subirà numerosissimi fenomeni fonetici che la renderanno più aspra e dura). Il luogo fulcro dell'arte in quegli anni fu l'Università di Legolanda, costruita nel 2016 nel comune di Francyland, che contribuì a ricreare il senso di appartenenza a una cultura comune perso durante la quarta guerra.